13 febbraio 2024

Canada: dopo l'annuncio choc del 2021 (e le scuse di Papa Francesco) nessun corpo ritrovato


Matteo Matzuzzi (Il Foglio) - "215 bambini sepolti in una chiesa cattolica canadese". Dopo due anni, non è stato trovato neanche un osso. 

Nel 2021 lo choc per l'annuncio: "Corpi di bambini indigeni sepolti in modo anonimo". Trudeau chiese le scuse del Papa. Ma a oggi nessuno scavo ha avuto successo. 

La prima che parlò di tombe coperte, aggiusta il tiro: "Anomalie forse dovute al movimento delle radici". Nel frattempo, sono state date alle fiamme o profanate novantasei chiese in tutto il paese [CONTINUA

*** 

M. Matzuzzi, Le scuse affrettate del Papa in Canada (29 luglio 2022). 

Lo scopo principale del viaggio del Papa in Canada è di fare penitenza, ossia di scusarsi – a nome della Chiesa cattolica – per tutto il male fatto nei secoli alle popolazioni indigene. I ripetuti tentativi di colonizzazione, addirittura il genocidio culturale compiuto dai cattolici nei confronti di chi, in quelle terre sterminate c’era già prima. 

In questi giorni, tra Edmonton e Québec, Francesco di mea culpa ne ha fatti parecchi. Dopotutto il terreno era fertile, fin da quando, un anno fa, un’antropologa teorizzò che accanto all’ex scuola di Kamloops, ovviamente cattolica, si trovasse una fossa comune. Bastò questo (e nessuno scavo) perché i media di mezzo mondo arrivassero a dire che “centinaia di bambini” erano stati “uccisi” e lì sepolti. E chissà quante altre fosse comuni, ovviamente ricolme dei resti di bambini indigeni che la Chiesa voleva assimilare, si trovano in Canada.  

Peccato che, calata l’attenzione sul fatto e sopita l’emozione, neanche un osso sia stato trovato lì dove l’antropologa aveva ipotizzato. Ci sono solo cimiteri, come dappertutto. Cimiteri in cui venivano sepolti gli studenti delle scuole, i missionari, gli abitanti locali. Nessun omicidio, nessuna traccia. Di prove del genocidio culturale non ve n’è manco una. Non solo: la Commission de vérité et réconciliation, istituita nel 2008 per indagare gli abusi nelle scuole che ospitavano gli indigeni, dopo anni di lavoro e studio ha appurato che il tasso di mortalità nei giovani frequentanti era pari a quattro decessi all’anno ogni mille. La causa principale, la tubercolosi.  

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