Leonardo Lugaresi Blog - Se le informazioni che ricavo dalla rete sono corrette, i vescovi di tre paesi africani, Malawi, Zambia e Nigeria, hanno deciso di ignorare la recente dichiarazione Fiducia supplicans del Dicastero per la Dottrina della Fede.
Mi sembra un’ottima notizia, e forse ci si può attendere che altri episcopati africani li seguano sulla stessa linea di condotta (nessuna speranza, invece, che ciò avvenga in Europa, in Asia o nel continente americano, ma sarei lieto di sbagliarmi).
L’attuale governo della Chiesa universale, nei confronti di singoli vescovi che hanno osato manifestare delle critiche, ha agito finora con “misure di polizia” (come nel caso di mons. Strickland, deposto senza plausibili giustificazioni), quando non addirittura con provvedimenti che non si possono nemmeno qualificare come tali (come nel caso del cardinale Burke, privato irragionevolmente della pensione e dell’alloggio). Ma che cosa può fare contro un’intera conferenza episcopale? Chi mai avrebbe la forza di deporre, da un giorno all’altro, tutti i vescovi di una nazione? Si può forse, realisticamente, minacciare l’interdetto su tutte quelle chiese? Perché qui stiamo ragionando in termini di pura forza politica: teologia e morale c’entrano poco, ormai.
(Senza contare che, essendosi i vescovi africani appellati anche alla sensibilità dei loro popoli per rifiutare l’impostazione del documento vaticano, a usare le maniere forti c’è anche da fare la figura dei colonialisti).
Nessun commento:
Posta un commento
Il tuo commento