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15 ottobre 2025

Libri. Bartolo Longo e la storia di Pompei raccontati da un giornalista


Caterina Maniaci (ACI Stampa) - Valle di Pompei, ottobre 1872. I resti dell’antica, opulenta città romana appaiono ancora sommerse, almeno parzialmente, dalla lava, rovine che appassionano gli studiosi, certo, e che qualche viaggiatore straniero trova interessanti e pittoresche, ma sconosciute ai più; la campagna è costellata di piccoli insediamenti di contadini, tra i possedimenti agricoli che si allargano alla vista.

I contadini vivono in condizioni critiche, i giovani senza istruzione, i bambini lasciati a se stessi. Un sentimento di desolazione, di pena stringe il cuore di Bartolo Longo, giovane avvocato mandato fin quaggiù dalla contessa Marianna Farnararo vedova De Fusco a controllare cosa succede nelle sue terre. Da tempo il giovane è in preda ad una profonda crisi, non fa bene quale sia la sua strada, che cosa debba fare della propria vita. Ed è proprio in questa campagna, tra le rovine antiche che risuona nel suo cuore una voce di speranza. Sarà da qui che partirà la sua rinascita, dopo anni di confusione, di errori, di angosce. Nel nome di Maria, nel nome del Rosario. Vede, attraverso le nebbie del futuro, sorgere una grande chiesa, proprio dedicata a Lei e alla preghiera a Lei ispirata.

Comincia così la storia straordinaria di Pompei e della sua basilica, della devozione diffusa in tutto il mondo, e la costruzione di  una comunità, attraverso opere di carità e una operosa laicità che non tradisce le radici cristiane, anzi ne trae costantemente nuova linfa.

Una storia ora giunta ad un capitolo cruciale, quella della canonizzazione di Bartolo Longo, il 19 ottobre prossimo in piazza San Pietro. Per comprendere meglio il senso di questa storia, si rivela prezioso un libro appena arrivato in libreria, dal titolo “Bartolo Longo, un santo per l’oggi”, nato anche grazie alla collaborazione tra le Edizioni del Santuario di Pompei e Francesco D'Amato editore, con la prefazione del cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità Leone XIV. L’autore è  Angelo Scelzo, fino al 2016 vicedirettore della Sala Stampa della Santa Sede ed editoralista di Avvenire e de Il Mattino, ha dedicato al fondatore del Santuario di Pompei, delle Opere di Carità e della stessa nuova città mariana.

L’autore non ha voluto propriamente scrivere una biografia del futuro santo, anche se la sua vita viene raccontata accuratamente, ma questo racconto si interseca nella ricostruzione  e nell’analisi  della straordinaria capacità d’azione di Longo, della sua visionarietà e insieme della sua concretezza, che sono un modello e una fonte di ispirazione per questi nostri tempi travagliati . Sì, era una visione, la sua: un santuario là dove c’erano campi e rovine, e case sparse, gente piegata dal bisogno e dall’ignoranza, da una fede debole, venata dalla superstizione… E tutt’intorno la crescita di una città, con la sua vita di tutti i giorni ma anche aperta all’accoglienza. Perché, nella visione di Longo, c’era  anche l’idea che la grande “casa di preghiera” da edificare sarebbe nato un movimento, per così dire, di devozione e di incontro. 

Il libro di Scelzo, da 40 anni direttore de Il Rosario e la Nuova Pompei, il periodico fondato dal nuovo santo, pur raccontando i tratti salienti della vita e dell'opera di Longo,  come sottolineato, scandaglia soprattutto il rapporto su Longo e sul suo capolavoro, la rinata  Pompei. L’autore scrive  con competenza e con conoscenza profonda, ben  documentato, con uno stile coinvolgente. Quello che emerge, dunque, è la testimonianza di quello che dalla fede può  far nascere, sfidando i pregiudizi e le difficoltà di ogni genere. [CONTINUA]

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