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14 ottobre 2025

Diplomazia pontificia, Israele contesta la Santa Sede


Andrea Gagliarducci (Aci Stampa) - Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, ha concesso ai media vaticani una ampia intervista in occasione del secondo anniversario del 7 ottobre, quando Hamas penetrò in Israele compiendo una strage, e prendendo diversi ostaggi. L’intervista non solo ricorda un anniversario, e ha creato una certa tensione con Israele perché al tempo si stavano ancora discutendo le condizioni del piano di pace per Gaza.

Qualche giorno dopo, Hamas ha accettato le condizioni del Piano Trump per Gaza, e Israele ha cominciato un cessate il fuoco, cosa che il cardinale Parolin ha definito "un passo avanti", senza negare però le difficoltà possibili nell'implementazione del piano. Inoltre, c’è stata una vasta pressione internazionale, con in particolare uno sciopero generale indetto in Italia, contro la decisione di Israele di speronare una flotta di aiuti umanitari, la Flotilla, entrata in acque internazionali ma intenzionata a forzare il blocco di Israele su Gaza. Per cronaca, va detto che nella Flotilla alla fine non sono risultati esserci aiuti umanitari. Il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, ha notato che tra l’altro che questa attenzione al fattore politico non ha alleviato le sofferenze della popolazione di Gaza.

Intanto, l’ambasciata di Israele presso la Santa Sede ha protestato apertamente contro l’intervista del Cardinale Parolin, sottolineando che quel linguaggio rischia di mettere a rischio il processo di pace. Parolin ha risposto successivamente che l'intervista aveva l'obiettivo di mostrare una volontà di pace.  

In ambito multilaterale, la Missione delle Nazioni Unite a Ginevra ha tenuto una messa nella Giornata Mondiale del Migrante, celebrate da monsignor Daniel Pacho, sottosegretario della Santa Sede per il multilaterale. Monsignor Pacho è poi anche intervenuto al 76esimo Comitato Esecutivo del Programma dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Con l’occasione, ha anche celebrato una Messa per i rifugiati nella cattedrale di Ginevra.

La notizia del Nobel per la pace all’attivista venezuelana Machado arriva pochi giorni dopo la richiesta di una mediazione della Santa Sede avanzata dal presidente venezuelano Maduro. Quando cominciarono le crisi venezuelana, Papa Francesco inviò diversi mediatori vaticani, dall’arcivescovo Claudio Maria Celli all’arcivescovo Emil Tscherrig, ma senza risultati perché non si riscontra volontà da parte venezuelana. La mossa di Maduro va dunque ponderata. [CONTINUA]

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