Andrea Gagliarducci (Korazym) - c’è una cosa che sappiamo di Papa Leone XIV, è che ancora non sappiamo molto di lui. Quando si cerca una linea di pensiero, ci si imbatte inevitabilmente in un’eccezione. Quando si pensa di aver trovato un’idea fondamentale, il Papa si dirige in quella che sembra essere la direzione opposta. La verità è che nulla di questo nuovo pontificato è stato ancora istituzionalizzato.
Le decisioni governative hanno continuato a essere in linea con quelle prese da Papa Francesco, principalmente per quanto riguarda la scelta dei vescovi, e soprattutto perché le decisioni annunciate sono ancora quelle prese in gran parte prima dell’elezione di Leone XIV. Né è cambiata la politica sulle nomine cinesi, tanto che la scorsa settimana Leone XIV ha soppresso due diocesi cinesi storiche, istituendone una nuova secondo i criteri del governo cinese e ritirando il vescovo di una delle diocesi soppresse perché aveva 75 anni e perché la sua esperienza come vescovo clandestino avrebbe potuto creare problemi. Niente di nuovo sotto il sole, insomma, anche se le notizie piuttosto frammentarie dei colloqui sino-vaticani di giugno parlavano di un incontro interlocutorio e di una Santa Sede che, sotto l’impulso di Leone XIV, era meno incline ad accettare pressioni indirette da Pechino.
L’impressione è che ci vorrà del tempo per vedere vere decisioni di governo.
Anche la voce secondo cui Leone avrebbe avuto dei coinquilini nel Palazzo Apostolico – una piccola comunità di frati Agostiniani, per la precisione – è stata smentita da Padre Alejandro Moral, suo successore alla guida dell’Ordine di Sant’Agostino dal 2013 – anche se, in effetti, non si va mai a vivere da soli nel Palazzo Apostolico. Ci vuole qualcuno che governi e assista nella gestione “ordinaria” della residenza.
Lo stesso Moral, in un’altra intervista, aveva annunciato che il Papa stava lavorando alla sua prima Enciclica. Ora, l’Enciclica sarebbe più un’Esortazione – almeno secondo quanto riportato da Reuters – e questa Esortazione sarebbe dedicata ai poveri, con un titolo evocativo: Dilexit te – quasi una parafrasi dell’ultima enciclica di Papa Francesco, Dilexit nos, come a segnare contemporaneamente una continuità e una discontinuità.
Nel frattempo, il pellegrinaggio giubilare dei Cristiani LGBTQ ha varcato la Porta Santa, creando scalpore mediatico, ma senza alcun appoggio papale o incontro con il Santo Padre, a differenza degli incontri giubilari ufficiali. L’impatto di quel pellegrinaggio, inizialmente incluso nel calendario giubilare ufficiale, è stato quindi smorzato. Nello stesso periodo, Leone XIV incontrò Padre James Martin, S.I., che aveva promosso il pellegrinaggio, ma lo stesso Martin affermò che il Papa probabilmente non avrebbe parlato apertamente delle persone LGBTQ, nonostante la sua profonda preoccupazione per loro. [CONTINUA]

Nessun commento:
Posta un commento
Il tuo commento