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29 agosto 2025

Papa Leone XIV richiama all’ordine i “cattolici del male minore”: I politici “Devono avere coraggio di dire a volte «no»


Sabino Paciolla (blog) - Il tempismo non poteva essere più perfetto. Papa Leone XIV ha colto l’occasione dell’udienza concessa ieri 28 agosto a una Delegazione di Politici della Diocesi di Créteil, in Francia, per riaffermare i principi della sana Dottrina della Chiesa, immutata nel tempo.

Il discorso di Papa Leone XIV, di straordinaria bellezza, è di una chiarezza disarmante. Egli riconosce le difficoltà che il politico cristiano sia chiamato ad affrontare in un mondo scristianizzato, ormai pagano, ma sottolinea che questi è sostenuto dalla virtù della carità che lo abita sin dal battesimo. Essa è un dono di Dio, una «forza capace di suscitare nuove vie per affrontare i problemi del mondo d’oggi e per rinnovare profondamente dall’interno strutture, organizzazioni sociali, ordinamenti giuridici».

Dunque, i politici sono chiamati a «rinnovare profondamente dall’interno strutture, organizzazioni sociali, ordinamenti giuridici». Nessuna scorciatoia, fuga in avanti o scelta creativa dal punto di vista giuridico, poiché noi cristiani siamo chiamati alla carità nella verità.

E infatti continua, “In questa prospettiva la carità diventa carità sociale e politica: la carità sociale ci fa amare il bene comune e fa cercare effettivamente il bene di tutte le persone» (Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, n. 207). Pertanto, pur incoraggiando il cristiano nell’agone politico ad operare con fiducia nella ricerca del bene comune, del bene di tutta la persona e di tutte le persone, in quanto “è meglio preparato [in virtù della fede] ad affrontare le sfide del mondo attuale”, tuttavia lo mette in guardia avvertendo che ciò potrà avverarsi “nella misura in cui vive e testimonia la fede operante in lui, il suo rapporto personale con Cristo che lo illumina e gli dà questa forza.”.

Pertanto, Papa Leone XIV ricorda al cristiano che, in ogni ambito in cui è chiamato a operare nel mondo, deve vivere e testimoniare la fede operosa, frutto del rapporto con Gesù Cristo. Ogni azione che fosse sganciata da questa verità sarebbe vana e si ripercuoterebbe negativamente sul bene e sulla dignità della persona. A tal proposito, il Papa ricorda che Gesù afferma con vigore: «Senza di me non potete far nulla» (Gv 15, 5). Non bisogna quindi stupirsi se la promozione di valori evangelici, per quanto validi, ma privi di Cristo, loro autore, sia incapace di cambiare il mondo. Non pensi dunque il cristiano, anche il cristiano politico, di illudersi di poter salvare il salvabile, tanto meno il “male minore”, poiché egli non è chiamato a praticare il male, bensì a cercare il “bene possibile”. Essenzialmente, egli è chiamato a testimoniare la verità tutta intera, che è Gesù Cristo. [CONTINUA]

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