19 agosto 2025

La devozione di Leone XIV alla Beata Vergine Maria


Cristina Siccardi (Corrispondenza Romana) - Nel presente pontificato è emerso finora un sentito richiamo alla Beata Vergine Maria, che dimostra la profonda devozione mariana di Leone XIV. Questa sensibilità del Papa proviene anche dalla sua intima formazione agostiniana, dettata, quindi, dalla mariologia del Vescovo d’Ippona non solo conosciuta, ma spiritualmente elaborata e interiorizzata.

Il 15 di agosto viene celebrata la solennità di Maria Assunta in Cielo e attendiamo le parole del Pontefice su questo dogma di fede, che racchiude l’eccezionalità della natura divinizzata della Madonna, preservata dal peccato originale, quindi dalla corruzione dell’anima (il peccato, anche veniale) come del corpo (rimasto integro e salito al Cielo).

Da sempre unito all’amore per la Vergine Maria, durante la malattia terminale di papa Francesco, il cardinale Prevost, allora prefetto del Dicastero per i Vescovi, aveva già guidato una preghiera pubblica in piazza San Pietro con la recita del Rosario e delle Litanie Lauretane, davanti all’immagine di “Maria Madre della Chiesa”.

Il neo Pontefice, per volontà provvidenziale, è salito al soglio di san Pietro sotto il segno di Maria Santissima, l’8 maggio, che è il giorno in cui l’Ordine agostiniano la celebra, fin dal XIII secolo, con il titolo di Madonna delle Grazie; ma è anche il giorno della Supplica alla Madonna di Pompei, che Leone XIV ha ricordato nel suo primo discorso di ingresso come Pontefice al momento dell’affaccio da San Pietro e, prima della benedizione urbi et orbi, affidando il suo ministero e tutta la Chiesa all’intercessione di Maria: «La nostra Madre Maria vuole sempre camminare al nostro fianco… Preghiamo insieme per questa nuova missione, per tutta la Chiesa, per la pace nel mondo, e chiediamo a Maria, nostra Madre, questa grazia speciale». [CONTINUA]

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