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01 maggio 2025

Allen: “Chiesa divisa, serve un compromesso. E attenti alla ‘preghiera’ di Ruini”


 Secondo il vaticanista Usa John Allen un conclave veloce non è scontato. Anzi. Ci sono problemi densi che potrebbero esigere una mediazione difficile. I cardinali, afferma Allen, sono al lavoro da tempo: «La maggior parte di loro ci sta pensando da tempo e alcuni ne hanno parlato tranquillamente con i colleghi cardinali. Questo non vuol dire che le decisioni siano già state prese, ma sarebbe ingenuo credere che i cardinali entrino nella Cappella Sistina come delle lavagne vuote e preghino che avvenga un qualche tipo di intervento divino».

Il Sussidiario - Cardinali, per lo più fuori dai giochi, che continuano a rilasciare interviste. Altri che si affidano a “spinte” molto mondane. Altri ancora che tacciono, evitano i giornalisti e tendono a scomparire. I porporati elettori entreranno nella Sistina il 7 maggio. Risuonerà l’“Extra omnes” e nessuno saprà più nulla fino a quando il nuovo successore di Pietro verrà annunciato al mondo.

Sul portale Crux, il vaticanista americano John L. Allen, riconosciuto tra i più autorevoli, sta facendo giorno dopo giorno un profilo ragionato dei cardinali che ritiene “papabili”. Sono comparsi Parolin, Zuppi, l’ungherese Erdő, il congolese Besungu, Pizzaballa, il francese Aveline e la serie non è finita.

In questa intervista abbiamo raccolto alcune osservazioni di Allen sull’elezione imminente, dalla sua possibile brevità – ma potrebbe anche diventare lunga – alla necessità di trovare un compromesso. Dopo Francesco, infatti, la Chiesa si presenta “sorprendentemente divisa al suo interno”.Non è facile valutare l’eredità di papa Bergoglio. I cardinali ne stanno discutendo in queste ore.

Papa Francesco lascia dietro di sé un’eredità di grande attivismo geopolitico, soprattutto su questioni centrali come l’immigrazione, la guerra e il cambiamento climatico, e di grande attivismo pastorale, anche su questioni come la comunione ai cattolici divorziati e risposati civilmente e la benedizione delle persone in unione omosessuale. La prima è generalmente considerata positiva, anche dai cardinali che eleggeranno il prossimo Papa, mentre il secondo è molto più controverso. [CONTINUA]

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