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13 febbraio 2025

Civiltà Cattolica "Accènti": Paolo, l’ultimo Apostolo


Il volume monografico Accènti de La Cività Cattolica è dedicato a san Paolo di Tarso con la raccolta di migliori articoli pubblicati sulla rivista dei gesuiti dedicati all'apostolo delle genti.

 Il 29° volume della collana Accènti de «La Civiltà Cattolica». Ci separano 2000 anni da Paolo di Tarso, il discepolo di Gesù di cui abbiamo innumerevoli biografie e commenti che ne tratteggiano in vario modo l’eccezionale ricchezza e complessità. Gli scritti che La Civiltà Cattolica nell’ultimo decennio ha dedicato all’Apostolo ne presentano la missione di evangelizzatore della Chiesa nascente e insieme l’indiscussa attualità per la Chiesa dei nostri giorni. Personalità ricchissima e straordinaria, Paolo ha dato un’impronta che continua nel tempo a dare i suoi frutti. 

Paolo è stato definito «il primo dopo l’Unico», cioè dopo il Signore Gesù: così lo definisce Daniel Rops. Non si vuole in tal modo sottovalutare il valore di Pietro, il principe degli apostoli, ma dopo Gesù, Paolo è la persona di cui conosciamo la singolare vicenda biografica dalle sue stesse Lettere, una documentazione di prima mano. È l’ultimo apostolo, il «tredicesimo», ma nella storia ha il ruolo di primo testimone della risurrezione di Cristo. Ed è anche colui che per primo si accinge all’impresa di formulare all’interno degli schemi della cultura greca una teologia quando ancora non ne esiste un linguaggio appropriato.

Tale aspetto manifesta anche il taglio esistenziale in cui Paolo formula la sua ricerca teologica: egli vive la propria esperienza religiosa in tutta la sua drammaticità e nel parteciparla, polemicamente o sistematicamente, non evita di parlarne con quella passione che attraversa la storia personale. E non si può comprendere Gesù e il Vangelo, senza riferirsi all’Apostolo, la fonte autentica.

Paolo è il fondatore delle prime «chiese» (le ekklēsiai, «le assemblee» dei credenti) nelle regioni lontane da Israele, tanto da esser definito da un teologo protestante, forse non del tutto propriamente, «il vero fondatore del Cristianesimo» (W. Wrede, Paulus, Tubinga, 1905).

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