25 novembre 2024

Rabbino capo di Roma critica le parole di papa Francesco


Corriere della Sera - Il rabbino capo della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Di Segni, durante la celebrazione del centenario della Scuola Ebraica Elementare «Vittorio Polacco», ha risposto duramente alle recenti dichiarazioni di Bergoglio.  Tra le cose poco piacevoli che abbiamo ascoltato, proprio la scorsa settimana, la voce religiosa più autorevole ha detto queste parole: "C'era un'epoca anticamente in cui i bambini essendo non ancora uomini davano fastidio agli adulti. Accadeva anche ai tempi di Cristo con i rabbini che mal tolleravano la loro presenza disturbatrice del loro ministero". Una nuova puntata della serie "voi cattivi, noi buoni"». Così il rabbino capo della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Di Segni alla celebrazione del centenario della Scuola Ebraica Elementare «Vittorio Polacco» ha commentato la lettera inviata da Papa Francesco, lo scorso 20 novembre, all'istituzione del Pontificio Comitato per la Giornata Mondiale dei Bambini.

Contro i giornalisti: «Levitico non è fonte di cattiveria»

«Come si risponde virtuosamente a questi confronti? Eccoli qui davanti a voi i bambini e eccoli qui i rabbini. Siamo qui per continuare un impegno di millenni. Ancora una classe, ancora un banco, ancora un maestro, ancora un libro», ha detto il rabbino ricordando che «il periodo che stiamo vivendo è difficile per Israele e per gli ebrei di tutti il mondo». Dopo la recente alzata di scudi dell'Assembrea rabbinica italiana contro Papa Francesco e le sue dichiarazioni sul «genocidio» in Palestina, dal palco dello storico istituto romano Di Segni ha lanciato critiche anche al mondo della stampa: «Non c'è solo l'attacco agli ebrei accusati di ogni infamia, con vocaboli nuovi che non sto qui a ripetere, che ripropongono in forma nuova accuse ancestrali, c'è anche l'attacco alla cultura e alla tradizione ebraica. La demonizzazione della Torà. E a questo bisogna dare una risposta virtuosa. Continuare a studiare e a insegnare. Vorrei dare una cattiva notizia ai nostri accusatori. Nelle nostre scuole si studia Torà. Dove per Torà si intende anche il Sefer waiqrà, il Levitico, quello che prescrive di amare il prossimo tuo come te stesso e che giornalisti che non l'hanno mai letto citano come fonte della cattiveria ebraica».

[CONTINUA]

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