Franca Giansoldati (Il Messaggero) - L'annuncio a sorpresa è piovuto dall'alto, l'altra sera, come un fulmine c'è il sereno senza mai essere stato discusso prima. Poche parole al microfono durante un incontro avvenuto in un'affollata basilica di Santa Croce in Gerusalemme, davanti al clero e ai laici delle parrocchie interessate. Prima è stato eletto un passo evangelico, seguito da una preghiera, e poi una voce timida ha diffuso la comunicazione: «tra poco uscirà una lettera per rimodulare la diocesi, il cui territorio del centro storico sarà diluito e confluirà negli altri settori con tempi e modalità che verranno successivamente comunicate. Nei prossimi giorni diverrà tutto più preciso, al momento però si sa solo questo». Superato lo sbigottimento generale le prime persone ad alzarsi dai banchi per andare a parlare all'ambone sono stati alcune signore impegnate nei consigli parrocchiali. Si sono avvicinate al microfono e hanno subito sottolineato che un passaggio del genere rischia di risultare «drammatico» per la realizzazione dell'Anno Santo.
Seduto nelle ultime file ad ascoltare, uno dei parroci presenti chiedendo l’animato per paura di ritorsioni, a sussurrato: «È paradossale che proprio in questi giorni si apra il Sinodo sulla sinodalità. Mi chiedo dove sia la sinodalità In questo frangente»
Per i parroci di Roma è stata una "autentica batosta. A pochi mesi dal Giubileo Papa Francesco ha deciso di rottamare la storica ripartizione territoriale delle parrocchie del Centro Storico, modificandone radicalmente la struttura pastorale e organizzativa pensata a suo tempo da Paolo VI. Nessuno si aspettava una cosa del genere e questo sta alimentando malessere, disagio e smarrimento considerando soprattutto i problemi pratici che comporterà per la gestione delle iniziative sul territorio".
L'abolizione definitiva del Vescovo che coordinava l'attività pastorale del centro potrebbe complicare le attività giubilari. [CONTINUA]
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