30 luglio 2024

Per il Vaticano: l'Agenda 2030 è «un importante segno di speranza».


Per mons. Caccia, Osservatore Permanente della Santa Sede all'Onu, l'adozione della Agenda 2030 dell'ONU è un grande «segno di speranza». Eppure da più parti è emersa grande preoccupazione per alcuni punti critici. Obiettivi a favore di contraccezione, aborto, ideologia gender e promozione di un'educazione contraria alla natura umana sono infatti lontani dalla visione morale della Chiesa.  

Vatican News - L’osservatore permanente della Santa Sede intervenuto all’Onu sul “summit del futuro” in programma a settembre: "Momento cruciale per riaffermare i principi fondamentali della comunità internazionale"

L’adozione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, come dichiarato da Papa Francesco davanti all’Assemblea generale dell’Onu nel 2015, è «un importante segno di speranza». Lo ha sottolineato l’osservatore permanente della Santa Sede all’Onu, arcivescovo Gabriele Caccia, nel suo intervento al forum politico di alto livello sullo sviluppo sostenibile.

Il “summit del futuro” in programma a settembre, ha osservato Caccia, «fornisce un’opportunità per riflettere sui progressi fatti verso il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e per ricalibrare gli sforzi alla luce delle nuove sfide». Secondo il presule, è «imperativo che gli sforzi si intensifichino e che l’attenzione venga incentrata su come raggiungere lo sviluppo umano integrale per tutti».

«Il summit del futuro - ha proseguito Caccia - deve servire come un momento cruciale per riaffermare i principi fondamentali che sostengono gli sforzi collettivi della comunità internazionale: la promozione della dignità umana, il perseguimento del bene comune, e l’amministrazione del nostro pianeta. Questi dovrebbero guidare le nostre azioni e politiche con uno sguardo sul raggiungimento di una società più sostenibile, giusta e pacifica».

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