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29 luglio 2024

Olimpiadi. Il vescovo possibilista e il teologo italiano che accusa i cristiani offesi di "fondamentalismo"


Non cessano le polemiche sullo show di apertura dei giochi olimpici di Parigi. Oltre alla esaltazione della cultura queer, con tanto di "donna barbuta" in prima linea, gli organizzatori hanno messo in scena uno spettacolo offensivo per i cristiani inscenando una "ultima cena", anch'essa queer che offende e ferisce i sentimenti di milioni di fedeli. 

In una nota diffusa a mezzo stampa i vescovi francesi hanno condannato una cerimonia che  «purtroppo prevedeva scene di derisione e di scherno del cristianesimo, che deploriamo profondamente». I vescovi transalpini hanno ringraziato «i membri di altre fedi religiose che ci hanno espresso la loro solidarietà». 

Molto dura la reazione del quotidiano dei vescovi italiani Avvenire, con un ottimo articolo di Massimiliano Castellani. Anche la Associazione internazionale esorcisti ha alzato la voce con una nota critica dello show parigino che definisce uno «minestrone di blasfemia che non ha nulla di libertario o emancipante». 

Nel contempo c'è chi è riuscito a trovare nella cerimonia qualcosa di buono come il vescovo mons. Vincenzo Paglia, Presidente della Accademia per la Vita che su X ha sì riconosciuto che non è trattato di uno scherno all'Ultima Cena ma ha segnalato il desiderio profondo che gli uomini hanno di parteciparvi. 

La derisione e lo scherno dell’Ultima Cena alle #OlimpiadiParigi2024 , giustamente deplorato da @Eglisecatho , rivela una domanda profonda: tutti, ma proprio tutti, vogliono sedere a quella tavola dove Gesù dona la vita per tutti e insegna l’amore. (Mons. Vincenzo Paglia). 


Bisognerebbe chiedere agli artisti presenti se a convincerli ad inscenare l'ultima cena blasfema sia stato il loro profondo e sincero desiderio di sedere accanto a Gesù. 

Non è mancato il commento del teologo progressista Alberto Melloni, una delle voci più autorevoli del cosiddetto "cattolicesimo democratico" (l'estrema sinistra cattolica). Melloni ha accusato i cristiani offesi di fondamentalismo e di "cercare visibilità" confondendo uno spettacolo "kitsch" con un attacco anticristiano. 



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