Info

07 giugno 2024

ELEZIONI EUROPEE - L’Unione Europea ha tradito il suo motto “uniti nella diversità”


Rodolfo Casadei (Tempi) - Gli scambi economici, la scelta di civiltà, l'allargamento. Scartate le "radici" sono rimasti i "diritti". L'Europa non è quella che immaginavano Adenauer, De Gasperi, Schumann.

Pubblichiamo il testo dell’intervento di Rodolfo Casadei all’incontro “Elezioni europee: cosa c’è in gioco?” svoltosi a Cesena il 23 maggio 2024.

L’Italia non ha problemi con l’Europa, l’Italia ha dei problemi con l’Unione Europea, di cui siamo uno dei 6 stati fondatori. Eravamo tutti europeisti sfegatati quando l’ideale dell’Europa unita coincideva con quello di Adenauer, De Gasperi, Schumann, i tre capi di governo cattolici e cristiano-democratici che sono alle origini della Comunità europea del carbone e dell’acciaio che è stata l’embrione di tutte le successive integrazioni, dal Trattato di Roma (1957) al Trattato di Lisbona (2007). Ma oggi tanti stati europei e tanti cittadini di stati europei hanno dei problemi con l’Unione Europea.

C’è un problema che riguarda gli scambi economici: la Ue moltiplica direttive e regolamenti che creano difficoltà a chi produce e che danneggiano la competitività delle imprese europee, mentre allo stesso tempo non è capace di fare la guardia alle frontiere, e lascia entrare merci che non rispondono ai severi standard qualitativi, ambientali, sociali fissati per le imprese europee. Così le nostre imprese muoiono oppure emigrano; nella Ue entrano prodotti di aziende extracomunitarie oppure di aziende comunitarie che hanno delocalizzato la produzione fuori dalla UE per non dover sottostare agli irrealistici standard europei.

Poi c’è un problema ancora più grande, ideologico, di scelta di civiltà: la UE si è trasformata in una forza al servizio dell’omologazione, dell’omogeneizzazione, dell’uniformità. Che certamente è un processo mondiale, legato principalmente a due fattori. Da un lato l’evoluzione del capitalismo nell’era dell’economia globalizzata, che ha dato vita all’oligarchia capitalista dei Gafam, le multinazionali delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Google, Apple, Facebook, Amazon e Microsoft. Queste grandi imprese puntano tutto sull’omogeneizzazione dei consumi, potremmo dire sull’i-phonizzazione dell’economia, cioè creare prodotti universali come gli i-phone, identici per tutti, che in quanto tali permettono alle multinazionali di sfruttare fino in fondo le loro economie di scala. A danno delle aziende piccole e medie. L’altro fattore è l’egemonia dello scientismo, dell’ideologia scientista che riduce tutto a dati, a flussi di dati. [CONTINUA]

Nessun commento:

Posta un commento

Il tuo commento