22 giugno 2024

Chiara Corbella, si chiude il primo step per la beatificazione


Franca Giansoldati (Il Messaggero) - Il nome della Serva di Dio e candidata ad essere una futura beata era risuonato forte, anzi fortissimo, a Montecitorio. Un esempio nazionale. La premier Giorgia Meloni nel suo discorso di insediamento tra le 16 donne «che hanno osato, per impeto, per ragione o per amore» aveva citato anche Chiara Corbella Petrillo, una giovanissima mamma romana morta di tumore nel 2012 che arrivò  a sacrificare la sua vita per far nascere il bambino. Venerdì prossimo a mezzogiorno nella basilica di San Giovanni in Laterano si terrà la cerimonia di chiusura della fase diocesana che riguarda «la vita, le virtù, la fama di santità e dei segni della Serva di Dio». 

A una settimana dalla scoperta della gravidanza alla ragazza fu diagnosticato il tumore e lei, d'accordo con il marito, scelse di rimandare le cure fino a completare la gestazione per evitare che la chemio potesse nuocere a suo figlio.

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Beatificazione, la prima fase

La prima fase per la beatificazione inizia con l’apertura ufficiale di una inchiesta in diocesi, allo scopo di verificare l’eroicità delle virtù, la disposizione abituale a compiere il bene con fermezza, continuità e senza esitazioni. Occorre praticamente provare che il candidato ha praticato le virtù a un livello molto elevato, superiore alla media. La ricostruzione biografica viene fatta ascoltando le testimonianze delle persone che hanno conosciuto il defunto e raccogliendo i documenti e gli scritti che lo riguardano. A questo punto una commissione valuta i documenti e passa a setaccio gli scritti. Se tutto è conforme le informazioni vengono raccolte e poi sigillate nel corso di una sessione di chiusura, presieduta dal vescovo. 

Terminato questo lavoro, tutto il materiale viene consegnato al Dicastero delle Cause dei Santi che, tramite un suo Relatore, preparerà la Positio. A questo punto la Positio sarà studiata da un gruppo di Consultori Teologi del Dicastero e sottoposta a un ulteriore giudizio dei vescovi e cardinali. Per arrivare alla beatificazione è necessario però un miracolo, una guarigione scientificamente inspiegabile attribuita al futuro beato.

[CONTINUA]

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