Gianfranco Battisti (Osservatorio Van Thuan) - (...) Passando alla vexata quaestio “votare o astenersi”, sarà il caso di guardare da vicino il risultato di qualche candidato vicino alle posizioni cattoliche. Ben 55 persone (ovviamente nel centro-destra) si sono esposte sottoscrivendo il manifesto di ProVita e Famiglia, nell’ambito della campagna “Se l’Europa cambia valori, tu cambia l’Europa”. Va ricordato che in occasione del recente voto a Bruxelles contro il diritto degli Stati di regolare al loro interno il diritto di aborto, questa benemerita associazione si è attivata con grande energia. Fra le altre cose ha inviato un autobus recante una scritta in difesa della vita attorno all’edificio del parlamento. Orbene, a quella vista, dal palazzo qualcuno ha telefonato alla polizia belga chiedendo un sollecito intervento causa la presenza di “estremisti”. L’intervento è stato puntualmente effettuato, fortunatamente senza esito alcuno.
Prescindendo da un bilancio nazionale, focalizziamoci adesso su un collegio campione, che meglio ci permette di comprendere quello che potrebbe essere il ruolo del voto cattolico correttamente inteso. Nella circoscrizione Nord-Est i candidati in questione erano ben 17: quattro correvano per la Lega (Alessandra Basso, Paolo Borchia, Roberto Vannacci, Stefano Bargi), sette per Fratelli d’Italia (Maddalena Morgante, Piergiacomo Sibiano detto Piga, Sergio Antonio Berlato, Stefano Cavedagna, Daniele Polato, Antonella Argenti, Elena Donazzan), tre per Forza Italia-Noi moderati (Rosaria Tassinari, Francesco Coppi, Antonio Platis), tre per Libertà (Ugo Rossi, Mirko De Carli, Vito Comencini), una coalizione “antisistema” che includeva Il popolo della famiglia. [CONTINUA]
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