Thomas D. Williams (Blog Aldo Valli). In risposta ai commenti di papa Francesco, secondo cui nei seminari c’è troppa “frociaggine”, il gesuita pro-LGBTQ+ James Martin ha detto di aver conosciuto “centinaia” di preti gay nella sua vita da religioso.
“Nei miei venticinque anni come sacerdote e quasi quaranta come gesuita, ho conosciuto centinaia di preti gay santi, fedeli e celibi”, ha scritto padre Martin su X. “Sono stati i miei superiori, i miei insegnanti, i miei confessori, i miei mentori, i miei direttori spirituali e i miei amici”.
L’ordine dei gesuiti è noto per avere una percentuale notevolmente elevata di membri omosessuali, il che rende non sorprendente che padre Martin abbia avuto preti gay come superiori, confessori, mentori, insegnanti e direttori spirituali.
Secondo le stime di uno dei fratelli gesuiti di Martin, circa il cinquanta per cento dmei membri dell’ordine dei gesuiti è omosessuale.
“Circa la metà dei membri della Compagnia sotto i cinquant’anni si muove sul confine tra omosessualità dichiarata e non dichiarata”, ha scritto il padre gesuita Paul Shaughnessy in un saggio del 2002 sul Weekly Standard, intitolato I gesuiti sono cattolici?
Nel suo articolo, padre Shaughnessy ha aggiunto che “la maggioranza dei formatori gesuiti, ovvero i gesuiti incaricati della formazione dei religiosi, sono anch’essi omosessuali”.
Per i cattolici, ha continuato padre Martin, i preti gay hanno “celebrato messe per voi, battezzato i vostri figli, ascoltato le vostre confessioni, vi hanno fatto visita negli ospedali, hanno presieduto ai vostri matrimoni e hanno seppellito i vostri genitori. La Chiesa sarebbe incommensurabilmente più povera senza di loro”.
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