Alessandro Guarasci (Vatican News) - La psicologa Chiara Griffini, definita dal presidente della Conferenza Episcopale italiana "una professionista seria, non una telecomandata", è stata nominata dall'assemblea dei vescovi italiani che hanno affrontato poi i temi della pace e delle elezioni europee. Il cardinale ha messo in luce "le difficoltà che hanno i partiti tutti a essere un 'noi' anziché essere un 'io'".
È una novità senza precedenti che ha anche comportato una revisione dello statuto. Sarà Chiara Griffini, 47 anni, originaria di Brembio in provincia di Lodi, psicologa forense, a rivestire il ruolo di presidente del Servizio Nazionale per la tutela dei minori della CEI. Dunque una svolta rispetto al passato, considerato che si tratta di una laica. È emerso dal comunicato finale della 79.ma Assemblea generale della Cei svoltasi in Vaticano. Griffini per la sua professione di psicoterapeuta "ha una grande capacità di ascolto delle vittime", ha sottolineato il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, in conferenza stampa oggi in Aula Paolo VI.
Vicini al dolore delle vittime di abusi
Griffini viene descritta da Zuppi come "una persona non qualsiasi, una professionista seria, non una telecomandata". “L'ascolto della realtà, nei suoi vari risvolti, e la responsabilità di essere una voce profetica nella storia - si legge nel comunicato finale dell'Assemblea generale - rinnovano l'impegno a compiere ogni passo perché la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili porti alla promozione di ambienti sicuri". In questa prospettiva i vescovi italiani, "sensibili e vicini al dolore delle vittime di ogni forma d’abuso", ribadiscono la loro disponibilità "all’ascolto, al dialogo e alla ricerca della verità e della giustizia”.
Europee, difficile per i i partiti essere 'un noi'
Le elezioni europee, che si terranno l’8 e il 9 giugno, sono al centro delle preoccupazioni della CEI, convinta che ci debba essere “più Europa”. Il cardinale Zuppi mette in luce "le difficoltà che hanno i partiti tutti a essere un 'noi' anziché essere un 'io'". Questo non può non inquietare, secondo il porporato, poiché "i meccanismi di rappresentatività sono in difficoltà", questa sarà quindi "una delle preoccupazioni" che si discuterà alle Settimane Sociali, l'evento della Cei che si terrà a luglio a Trieste. Giudizio sospeso invece sul premierato, in attesa di una proposta di legge più articolata, ma per il presidente della Cei quando si toccano "gli equilibri istituzionali" è necessaria "molta attenzione". [CONTINUA]
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