01 marzo 2024

Un cardinale "misterioso" delinea l'identikit del prossimo Papa


La Nuova BQ - A due anni dal testo firmato “Demos” (poi rivelatosi il cardinale Pell) un nuovo documento che a quello si ricollega definisce le sette priorità del prossimo Conclave per riparare alla confusione e alla crisi creata da questo Pontificato.

Gli anni conclusivi di un pontificato, qualsiasi pontificato, sono un momento per valutare la condizione della Chiesa nel presente e i bisogni della Chiesa e dei suoi fedeli nel futuro. È chiaro che il punto di forza del pontificato di Papa Francesco è l'accresciuta enfasi che ha dato alla compassione verso i deboli, alla solidarietà verso i poveri e gli emarginati, alla preoccupazione per la dignità del creato e per le questioni ambientali che ne derivano, e agli sforzi per accompagnare i sofferenti e gli alienati nei loro pesi. 

Le sue carenze sono altrettanto evidenti: uno stile di governo autocratico, a volte apparentemente vendicativo; una certa noncuranza nelle questioni di legge; un'intolleranza per il disaccordo, anche solo rispettoso; e - cosa più grave - un modello di ambiguità nelle questioni di fede e di morale che causa confusione tra i fedeli. La confusione genera divisione e conflitto. Mina la fiducia nella Parola di Dio. Indebolisce la testimonianza evangelica. E il risultato oggi è una Chiesa più fratturata che in qualsiasi altro momento della sua storia recente.

Il compito del prossimo pontificato dovrà quindi essere quello di recuperare e ristabilire le verità che sono state lentamente oscurate o perdute tra molti cristiani. Queste includono alcuni princìpi fondamentali, sebbene non si limitino ad essi: (a) nessuno è salvato se non attraverso, e solo attraverso, Gesù Cristo, come Egli stesso ha chiarito; (b) Dio è misericordioso ma anche giusto, ed è intimamente interessato a ogni vita umana, Egli perdona ma ci ritiene anche responsabili, è sia Salvatore che Giudice; (c) l'uomo è una creatura di Dio, non una invenzione di se stesso, ed è una creatura non solo di emozioni e appetiti ma anche di intelletto, libero arbitrio e destino eterno; (d) esistono verità oggettive e immutabili sul mondo e sulla natura umana e sono conoscibili attraverso la Divina Rivelazione e l'esercizio della ragione; (e) la Parola di Dio, riportata nelle Scritture, è affidabile e ha forza permanente; (f) il peccato è reale e i suoi effetti sono letali; e (g) la Sua Chiesa ha sia l'autorità che il dovere di “fare discepoli tutti i popoli”. L'incapacità di abbracciare con gioia quest'opera di amore missionario e salvifico ha delle conseguenze. Come scrive Paolo in 1 Corinzi 9:16, “guai a me se non predicassi il Vangelo”. [CONTINUA

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