Caterina Giojelli (Tempi) - Corpi senza peli o capezzoli, pseudofalli e vagine. E dolore, atrofia, cancro. Nei file trapelati dalla World Professional Association for Trangender Health la prova regina che non c'è scienza o etica nelle cure gender affirming: i medici brancolano dietro ai desideri di "clienti immaturi".
Ci vorrà tempo per capire la portata dello scandalo che ha travolto la World Professional Association for Transgender Health (Wpath). La pubblicazione dei “Wpath files” – documenti e conversazioni tenute da medici, terapisti e attivisti su una bacheca di messaggistica interna all’associazione e nel corso di workshop – segna un punto di non ritorno.
Fino ad oggi si poteva parlare di bloccanti della pubertà, ormoni e chirurgia sui minori transgender per rappresentazioni («trattamenti reversibili, testati e sicuri», «scienza consolidata»: dicevano così i sostenitori delle cure di affermazione del genere, tutto il resto era «culture war animata dalla destra reazionaria»). Ora, grazie ai file ottenuti dall’organizzazione di ricerca indipendente Environmental Progress del giornalista Michael Shellenberger e organizzati in un report dalla collega Mia Hughes, conosciamo i fatti. I fatti non li hanno inventati i giornalisti e nemmeno un pazzo conservatore: sono stati i medici a svelarli. Quelli che hanno il bisturi dalla parte del manico. [CONTINUA]
IL GRANDE SCANDALO RIVELATO DA UNA CHAT PRIVATA (IL FOGLIO)
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