08 marzo 2024

Bergamo: la Curia invita i sacerdoti ed i fedeli ad unirsi in preghiera per il Ramadan


MiL -  «Io sono il Signore tuo Dio: Primo. Non avrai altro Dio fuori di me. Secondo …», così ricordiamo le prime lezioni di Catechismo, ai tempi della nostra fanciullezza, quando a memoria si imparavano i Dieci Comandamenti, che «riassumono la Legge donata da Dio al popolo d’Israele», la quale «traccia, per il popolo eletto e per ciascuno in particolare, il cammino di una vita liberata dalla schiavitù del peccato» e «la Chiesa riconosce al Decalogo un’importanza e un significato basilari. I cristiani sono obbligati ad osservarlo» (Catechismo della Chiesa Cattolica - Compendio, numeri 436 e 439).

Altri tempi, quando si imparavano queste formule a memoria ed i bambini più fortunati già le avevano apprese in famiglia senza dover attendere l’istruzione catechetica in Parrocchia!

Altri tempi… ora anche il Primo Comandamento cade sotto i colpi apparentemente inesorabili dell’idolatria ammantata da «dialogo interreligioso», ma non più sostenuto da qualche setta, bensì addirittura da un ufficio della Diocesi di Bergamo, il cui Direttore, su carta intestata e con tutta l’ufficialità, scrive ai sacerdoti – il giorno «23 Shaʿbān 1445» (l’intestazione della lettera reca proprio la data così espressa) – per informarli «dell’inizio del mese di Ramadan, mese sacro per i musulmani», che «quest’anno cade, a Dio piacendo,» (con la «D» maiuscola? quale dio?) «tra l’11 marzo e il 10 aprile».

E da qui è tutto un fiorire di «dialogo interreligioso» per promuovere «iniziative di conoscenza reciproca, di condivisione ed anche di collaborazione con le comunità musulmane organizzate presenti sul territorio».

Ma non pago, ecco che si raggiunge l’apice con la più incredibile proposta rivolta ai Parroci: sostenere la catechizzazione e la conversione all’unico vero Dio (quello con la «D» maiuscola)? Giammai! La proposta «di informare la tua comunità di questo momento, invitando i fedeli anche ad una preghiera» e «domenica 10 marzo potrebbe essere occasione opportuna per questo ricordo, anche in una preghiera dei fedeli durante la celebrazione comunitaria». [CONTINUA]

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