03 febbraio 2024

La crisi vocazionale in Irlanda riflette la mancanza di “iniziativa” da parte della Chiesa


Un paese che un tempo esportava i suoi sacerdoti ai quattro angoli del mondo ora importa clero da ex terre di missione come la Nigeria

Declan McSweeney (Catholic Herald) La Chiesa cattolica irlandese è stata vista per generazioni come il gioiello della corona del mondo clericale di lingua inglese. Decine di parrocchie in Gran Bretagna devono il loro sviluppo ai preti irlandesi. Lo stesso è avvenuto negli Stati Uniti, in Australia e in molte terre di missione in tutta l’Africa e altrove.

L'Irlanda vantava numerosi seminari, tra cui il principale seminario nazionale, il St Patrick's College di Maynooth (fondato nel 1795), che un tempo ospitava 500 seminaristi. Oggi ce ne sono solo 20. 

Anche se si sosterrà che l’Irlanda moderna non ha bisogno di così tanti sacerdoti dato il calo della frequenza settimanale alla Messa nella Repubblica, dal 91% nel 1973 a meno del 30% oggi, la realtà è che per coloro che rimangono cattolici praticanti, ci sarà sempre bisogno del ministero sacramentale. 

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