Franca Giansoldati (Il Messaggero) - Nicaragua: Natale amaro per i cristiani. Il presidente Ortega come il Grinch, stavolta vieta in Nicaragua i presepi viventi e fa arrestare un altro vescovo.
Il presidente del Nicaragua, Daniel Ortega per molti è quasi come il Grinch: in vista del Natale ha tassativamente proibito i presepi viventi e le rappresentazioni tipiche della tradizione natalizia. E' l'ennesimo colpo contro la Chiesa cattolica (da lui definita una dittatura) che da tempo è nel suo mirino con persecuzioni evidenti, arresti, chiusure di strutture ecclesiali, compresa la nunziatura con la conseguente rottura delle relazioni con il Vaticano. Nelle strade del paese latinoamericano non verranno quindi celebrate processioni natalizie, cori natalizi, raffigurazioni del presepe e della natività. A denunciarlo sono state diverse ong sollevando un altro caso diplomatico contro il giro di vite deciso da Ortega. A Pasqua, invece, aveva vietato le processioni pasquali assai sentite su tutto il territorio.
A confermarlo i maggiori siti indipendenti (tra questi, «Articulo 66», «100% Noticias», «Despacho 505»). La polizia ha arrestato il vescovo di Siuna (località che si trova nel nord del Paese), Isidoro del Carmen Mora Ortega, 63 anni. È il secondo vescovo a essere arrestato dal regime, nell'ambito di una persecuzione contro la Chiesa cattolica in Nicaragua, che quest'anno ha raggiunto livelli senza precedenti. L'arresto è stato confermato anche dall'avvocato Martha Patricia Molina, che dall'esilio redige un aggiornato rapporto sulle persecuzioni alla Chiesa nicaraguense. Secondo le ricostruzioni della stampa indipendente, che hanno raccolto confidenze da fonte ecclesiale, il vescovo di Siuna sarebbe stato intercettato mentre tornava dal comune di La Cruz de Río Grande, dove aveva impartito la cresima a 230 ragazzi, nella parrocchia di Santa Cruz. [CONTINUA]
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