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05 giugno 2025

Tommaso D'Aquino, ottocento anni di luce


Vittorio Possenti (Avvenire) - Luce alta sui monti e stella orientatrice del cammino della Chiesa e dei popoli è stato ed è il pensiero di san Tommaso d’Aquino, di cui in quest’anno giubilare ricorre l’800° anniversario della nascita: 1225-2025. Egli è stato dalla Chiesa chiamato in vari modi: Doctor Angelicus, Doctor Communis, Doctor Humanitatis, etc. Giovanni Paolo II nel discorso all’Unesco (giugno 1980) lo indicò come uno dei più grandi geni del cristianesimo, non solo teologo ma pure filosofo. Da quasi due secoli e con alterne vicende il Tommaso filosofo e metafisico è ritornato ad essere meditato, sia pure fiocamente, dai filosofi che cercano sin dai tempi più lontani la verità dell’essere. Dico fiocamente in quanto rimane in una parte della cultura, forse però in declino, una diffidenza quasi sprezzante per il Medioevo e per l’Aquinate, in specie nell’area continentale, e in minor misura in ambito anglosassone. Meditare sull’essere, la vita, Dio, l’uomo e la verità fu il suo itinerario, mosso dallo stupore e dalla sete di conoscenza; coloro che anche oggi lo seguono provano lo stesso sentimento. Un bel libro di Giuseppe Savagnone (Lo stupore dell’essere. Il pensiero alternativo di Tommaso d’Aquino, Marcianum Press, pagine 280, euro 23,00) invita il lettore a percorrere un cammino simile al suo. Savagnone incontrò il pensiero di Tommaso quando era giovane, trovandovi ”una chiave di lettura della realtà alternativa alle mode culturali che oggi dominano la scena”, e un vivaio inesauribile di itinerari.

Il libro si compone di dodici conversazioni che, partendo dalla situazione culturale del giovane Tommaso (1240 e oltre), descrivono il suo stile di pensiero e la ricerca, anche filosofica, vissuta come la compenetrazione tra ricerca intellettuale e ricerca spirituale, in cui hanno parte l’intelletto, la volontà e il cuore. Chi filosofa con tutto sé stesso non è semplicemente assimilabile all’esperto accademico che dispensa saperi specializzati. Le dodici conversazioni concernono le questioni massime di una filosofia che si volge a tutta la realtà, senza operare esclusioni preliminari, tra cui frequente quella relativa alla trascendenza: un rapporto positivo tra ragione e fede, la scoperta dell’essere e delle sue leggi, l’esistenza di Dio, la creazione, l’identità della persona umana, il fascino del bene e le domande sull’amore. [CONTINUA]

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