Franca Giansoldati (Il Messaggero) - Tra i macigni ereditati da Papa Francesco, forse quello più emblematico e carico di attese che prima o poi dovrà affrontare Leone XIV riguarda il caso Rupnik. Al momento il processo canonico va avanti con una lentezza esasperante al Dicastero della Fede e proprio per questo resta un banco di prova sul quale verrà misurata la trasparenza, la coerenza di questo pontificato. Il processo, come si sa, fu fatto aprire da Bergoglio (obtorto collo) solo dopo che le diverse vittime di questo potentissimo ex gesuita trovarono il coraggio di uscire allo scoperto, denunciando decenni di raccapriccianti abusi psicologici, fisici e sessuali, e tra l'altro scoperchiando un ramificato sistema di protezioni da parte di cardinali e vescovi, dentro e fuori il Vaticano. In attesa che cada la cortina impenetrabile le vittime sperano in un nuovo capitolo.
Nel frattempo l'avvocatessa Laura Sgrò che sta difendendo tutte le vittime ha inviato, a loro nome, una lettera a quei cardinali e vescovi nelle cui diocesi sono ospitati i giganteschi mosaici realizzati da Rupnik, generalmente raffiguranti soggetti sacri che purtroppo hanno anche trovato ispirazione dagli stessi abusi, o addirittura mentre si compivano violenze, come del resto hanno abbondantemente documentato le ex religiose abusate, inviando una corposa documentazione in Vaticano. Praticamente non esiste un santuario al mondo che non abbia questi mosaici. [...]
«Le vittime di Marko Ivan Rupnik che rappresento – si legge nella lettera - pertanto, essendo nella Sua diocesi presenti opere del famoso mosaicista, Le chiedono, mio tramite, di compiere un gesto forte e inequivocabile di sostegno a tutte le vittime» scrive ancora Sgrò. Attualmente sono tantissimi i santuari che ospitano opere musive. Finora ha prevalso un atteggiamento attendista, probabilmente in attesa di capire come andrà il processo canonico in corso al Dicastero della Fede. Le riproduzioni di Rupnik si possono trovare ovunque e persino Papa Francesco (che era amico personale di Rupnik) aveva una sua opera nelle sue stanze a Santa Marta. [CONTINUA]

Nessun commento:
Posta un commento
Il tuo commento