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19 giugno 2025

Cardinale Burke chiede a Leone XIV di riabilitare la Messa in Latino


Kristina Millare (AciPrensa) - Il cardinale statunitense Raymond Burke ha affermato di aver chiesto a Papa Leone XIV di eliminare le restrizioni alla celebrazione della messa tradizionale in latino nelle diocesi. 

Burke è intervenuto a Londra nella Conferenza organizzata da The Latin Mass Society of England and Wales lì ha riferito ai presenti che spera che il nuovo pontefice «metta fine alla persecuzione» dei fedeli cattolici che desiderano celebrare la messa secondo il rito più antico — usus antiquior — del rito romano.

Secondo quanto riferito dal Catholic Herald, durante il congresso, il cardinale Burke ha manifestato il suo desiderio che Papa Leone XIV deroghi il motu proprio Traditionis Custodes di Papa Francesco (del 2021) e ristabilisca il Summorun Pomtificum di Benedetto XVI.

«Desidero - ha affermato il cardinale - che Lone XIV prosegua il cammino che papa Benedetto XVI, in modo sapiente e amoroso, ha intrapreso per la Chiesa

2 commenti:

  1. Ai Vescoi italiani il papa ha chiesto sinodalità, accoglienza e pace. La prima via di soluzione per la Tradizione Latina potrebbe essere semplicemente l'accoglienza reciproca nelle diocesi. Ci sono alcuni vescovi che vogliono porre fine per sempre a questederoghe. Quiil papa dovrà pur valurtare la ricchezza di vita spirituale e sacramentale che è cresciuta attorno alle celebrazioni. Non dappertutto c'è maturazione e crescita. Basta chieerla formalmente, con un vicariato diocesano che solleciti fedeltà, regolarità, obbedienza, testimonianze magistrali di tradizione Latina. Una terza via è rilanciare la vita eucaristica nella Chiesa proprio a partire dalla beatificazione di due giovani che hanno dato una tetsimonianza eesemplare nelal liturgia latina e in quella del VatII. Alla Chiesa farebbe bene riscoprire la grandeza del Mistero Eucaristico

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  2. Le Comunità antiche si sviluppavano in modo abbastanza autonomo, senza molti contatti e scambi e quindi si sono create molte tradizioni. Il Concilio di Trento ha soppresso molte novità per ricondurre il più possibile la Chiesa latina ad un unico rito. Papa Giovanni Paolo II in Ecclesia Dei adflicta dice chiaramente che il problema di Lefebvre era per buona parte la non comprensione della natura della Tradizione viva della Chiesa. In soldoni il voler mantenere il rito antiquo era il rifiuto del Concilio Ecumenico Vaticano II e la sua teologia, in particolare la sua ecclesiologia. Voler istituzionalizzare in modo definitivo un doppio rito, un doppio calendario, un doppio lezionario, ecc., nell'unica Chiesa latina è un assurdo e ha sempre la sua radice nel rifiuto del Concilio Vaticano II, la più grande grazia spirituale ricevuta dalla Chiesa nel XX secolo come riconosceva Giovanni Paolo II, e nella non comprensione della natura della Tradizione. Nono sono cose di poco conto. Poi vedremo ciò che farà Leone XIV. Ma la volontà di fare una riforma generale della Liturgia dei Padri del Concilio espresso nella Costituzione sulla Liturgia nel caso dei tradizionalisti non viene recepito.

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