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15 marzo 2025

Trump e Vance? Pro life ma non troppo...


John Smeaton (CR) - La supremazia del presidente degli Stati Uniti Trump e del vicepresidente J. D. Vance alla Washington March for Life, l’evento di punta mondiale della lobby anti-aborto, il mese scorso servirà a mettere al riparo da un attento esame pubblico il loro forte sostegno politico all’accesso alla pillola abortiva e alla fecondazione in vitro (FIV) che, insieme, saranno responsabili della stragrande maggioranza degli omicidi negli Stati Uniti e nel mondo negli anni a venire e avranno ovunque ripercussioni negative nella guerra contro l’aborto.

Ora più che mai, quindi, è tempo che i vescovi si facciano coraggio e sostengano pienamente la battaglia contro l’uccisione degli innocenti avvertendo il vicepresidente Vance e gli altri politici cattolici che sostengono politiche intrinsecamente malvagie, che non possono accostarsi alla Santa Comunione.

Vance ha catturato l’immaginazione dei sostenitori antiabortisti di tutto il mondo con la sua potente retorica pro-life alla Marcia per la vita. E la scorsa settimana, a una conferenza sulla sicurezza a Monaco, Vance ha criticato duramente la Gran Bretagna per aver vietato la libertà di parola sull’aborto e persino la preghiera silenziosa nelle cosiddette zone “sicure” intorno alle cliniche abortiste, denunciando giustamente, in particolare, il governo scozzese che ha scritto ai proprietari di case vicine a tali cliniche avvertendoli che «le attività in un luogo privato (come una casa) ricompreso all’interno del perimetro di tali “zone sicure” per l’accesso all’aborto, potrebbero costituire un reato».

La condanna di Vance di tali restrizioni del diritto di protestare – anche nella propria casa – contro l’aborto è, ovviamente, immensamente gradita, così come lo sono il gran numero di ordini esecutivi in difesa della vita e della famiglia emessi dal presidente Trump durante le sue prime settimane di mandato. Tali provvedimenti hanno il potenziale di salvare vite umane nel grembo materno e di proteggere molti giovani, fisicamente e spiritualmente, dall’ideologia gender, che sta attualmente dilagando nel mondo, non da ultimo dalla “transizione” di un bambino attraverso mutilazioni chimiche e chirurgiche. [CONTINUA]

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