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11 marzo 2025

Lo spirito di Quaresima negli anni del Giubileo

 


Roberto de Mattei (Corrispondenza Romana)
- La maggior parte delle persone ignora o ha dimenticato che cosa è la Quaresima. Eppure il Catechismo Maggiore di san Pio X era molto chiaro, definendola «un tempo di digiuno e di penitenza istituito dalla Chiesa per tradizione apostolica». Nel paragrafo successivo san Pio X ne spiegava le finalità: «Per farci conoscere l’obbligo che abbiamo di far penitenza in tutto il tempo della nostra vita; per imitare in qualche maniera il rigoroso digiuno di quaranta giorni, che Gesù Cristo fece nel deserto; per prepararci col mezzo della penitenza a celebrare santamente la Pasqua» (n. 36). 

Spesso però per i buoni cattolici che non dimenticano la Quaresima, questa si riduce ad alcune pratiche ascetiche: digiuno, mortificazioni, elemosina, certamente lodevoli e da sempre raccomandate dalla Chiesa, ma non sufficienti a trasmetterci lo spirito della Quaresima, che è innanzitutto quello di distaccarci più profondamente dal peccato e abbracciare con maggior generosità la volontà di Dio.

Benedetto XVI, nel suo Messaggio per la Quaresima del 2009, ricorda che nelle prime pagine della Sacra Scrittura il Signore comanda all’uomo di astenersi dal consumare il frutto proibito: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire» (Gn 2, 16-17). Questa ingiunzione data da Dio ad Adamo è il primo precetto di astinenza dal cibo che l’uomo riceve. Commentando l’ingiunzione divina, san Basilio scrive che «il ‘non devi mangiare’ è, dunque, la legge del digiuno e dell’astinenza» (Sermo de jejunio: PG 31, 163, 98). Se pertanto Adamo disobbedì al comando del Signore «di non mangiare del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male, con il digiuno – osserva ancora Benedetto XVI – il credente intende sottomettersi umilmente a Dio, confidando nella sua bontà e misericordia» (Messaggio dell’11 dicembre 2008). [CONTINUA]

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