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16 gennaio 2025

Libri. I seminaristi sono tutti sui social


 Mimmo Muolo (Avvenire) -Anche ai seminaristi piacciono i social. Ma spesso sono più spettatori che creatori e diffusori di contenuti. Lo attesta una ricerca contenuta nel libro “La comunicazione della Chiesa che verrà. Indagine su seminaristi e social media” (2025, Tau editrice), di Fabio Bolzetta, giornalista di Tv2000, nonché presidente dell’Associazione dei WebCattolici Italiani (WeCa).

Il volume è stato presentato ieri sera alla Libreria Paoline di via del Mascherino a Roma e per una felice coincidenza giunge a qualche giorno di distanza dalla pubblicazione della Ratio Nationalis per i seminari italiani. Secondo i dati dello studio condotto sotto la supervisione scientifica dell’Università Pontificia Salesiana e in collaborazione con l’Ufficio Nazionale Cei per la pastorale delle Vocazioni, il cui direttore, don Michele Gianola ha firmato la prefazione - se al suo ingresso in seminario, un seminarista su dieci (9,1%) non era iscritto ad alcun social media, oggi il 99% dei seminaristi ha un profilo social.

Per l’88% dei candidati al sacerdozio, infatti, questi «possono essere strumenti utili alla pastorale» e «pensano di utilizzarli nei loro futuri impegni ecclesiali». La preferenza va a WhatsApp (96,2), seguito da Facebook (74,2%), Instagram (70,8%), Youtube (67,5%) e TikTok (15,3%). Queste, dunque, sono le piattaforme più abitate online dai seminaristi in Italia. Nella maggioranza delle risposte del campione (sono stati somministrati 209 questionari anonimi) viene ribadita comunque la priorità e l’importanza delle relazioni in presenza. Dal punto di vista quantitativo, quasi un seminarista su tre (28,7%), nel suo profilo più seguito, registra sino a 400 follower; il 16,7%, invece, può contare su una rete di oltre mille persone online. [CONTINUA]

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