Francesca Sabatinelli (Vatican News) - Le religioni guardino “sempre in profondità”, laddove si trova veramente “ciò che unisce al di là delle differenze”, e poi abbiano cura dei legami, senza dover “cercare a tutti i costi dei punti in comune tra le diverse dottrine e professioni religiose”, ma piuttosto creando un collegamento tra le diversità. A Jakarta, in quella che è la Moschea più grande del sud-est asiatico, l’invito del Papa viene accolto dalla comunità musulmana nel corso di un appuntamento dettato dall’amicizia e dal comune “incontro con il Divino”. La Moschea di Istiqlal è teatro di un capitolo tra i più intensi della tappa indonesiana del viaggio di Francesco, l’incontro interreligioso, la firma con il Grande Imam Nasaruddin Umar della “Joint Declaration of Istiqlal 2024” e la visita al Tunnel dell’Amicizia.
Ed è davanti al Tunnel che collega la Moschea alla Cattedrale di Nostra Signora dell’Assunzione, simbolo di fraternità tra le religioni, nel centro della capitale, che Francesco, in un saluto, pronuncia le prime parole di riconoscimento del comune cammino che la società indonesiana compie “verso la piena luce”. Un percorso che avviene anche grazie a tale passaggio sotterraneo, illuminato dall’amicizia, dalla concordia e dal reciproco sostegno. [CONTINUA]
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