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01 agosto 2024

Shock olimpiadi. Un uomo prende a pugni una donna. È inclusione.


Pugni maschili contro le donne. Affermare di sentirsi una donna permetterà a due atleti uomini di gareggiare nella categoria femminile: il taiwandese Lin Yu-ting e l'algerino Imane Khelif. Così la cultura inclusiva lgbt nelle prime olimpiadi woke della storia creano il corto circuito che penalizza le atlete dopo tanti sforzi e sacrifici. 

La Nuova BQ - L’algerino Imane Khelif (nella foto) e il taiwanese Lin Yu-ting sono due pugili che saliranno sul ring incontrando delle donne, tra cui la nostra italiana Angela Carini. Entrambi sono stati riconosciuti come maschi nei campionati mondiali del 2023 che si erano svolti a New Delhi ed erano stati squalificati.

Ma il Comitato Internazionale Olimpionico li ha invece accettati come donne anche se non hanno effettuato la transizione. Ma anche se l’avessero effettuata, il regolamento non li avrebbe fatti gareggiare con le donne. Ed è per questo motivo che il nuotatore americano Lia Thomas o il pesista neozelandese Laurel Hubbard – entrambi transessuali – non sono riusciti a partecipare alle Olimpiadi.

Un pugno di un uomo è 162% più potente di quello di una donna. La nostra Carini non solo rischia di perdere ingiustamente, ma rischia anche di farsi male seriamente. Questo sì che è maschilismo.



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