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22 luglio 2024

Testimonanze. L’allenatore della Spagna campione d’Europa: «Senza Dio nulla ha senso»


Da allenatore sconosciuto a campione d'Europa. La favola del CT della nazionale di calcio spagnola Luis de La Fuente, che non nasconde la sua fede in Dio

Paola Belletti (Il Timone) - La notizia è già girata: la nazionale spagnola, guidata dall’allenatore Luis de la Fuente Castillo, ha vinto gli Europei 2024, salendo così per la quarta volta sul tetto d’Europa. Sopra a quel tetto e più su, oltre il cielo di Berlino, secondo il CT della squadra iberica c’è Qualcuno che dà senso a tutto, anche a una conquista sportiva tra le più prestigiose.

Nella conferenza stampa che ha preceduto la finale che ha visto trionfare la Spagna sull’Inghilterra per due reti a una, un giornalista della BBC lo ha interpellato sulla sua fede, come riporta Aciprensa: «Quelli di noi che sono atei rispettano ma non comprendono appieno il rapporto di coloro che hanno fede in Dio. Dov’è Dio e la fede quando c’è una finale e ci vuole assolutamente tutto per vincere?». La risposta di de la Fuente Castillo, che ha suscitato le risate dei presenti, ha mostrato come l’esperienza del credente nei confronti di chi non crede sia esattamente la stessa, uguale e contraria:«Ti capisco perfettamente perché con gli atei mi succede la stessa cosa, esattamente la stessa cosa».

Non dice cosa c’entri la fede con il desiderio di vincere una finale, ma spiega come questa dimensione investa tutta la vita, quindi anche la professione, nel suo caso quella di allenatore: «La fede è qualcosa di personale e trasferibile, in questo caso non è incedibile, è trasferibile, ma è personale. […] Siccome sono libero e posso scegliere quello che penso di dover fare, la mia intelligenza e le mie esperienze […] ebbene, mi invitano a credere in Dio e mi danno molta sicurezza e molta forza». E non si tratta di superstizione, un insieme di riti o pensieri da rivolgere a un’entità misteriosa per estorcere benefici personali. La fede di cui parla è invece un atto umano integrale che si appoggia alla ragione, all’esperienza e alla volontà: come l’amore, la fede nasce anche da una decisione. Lo spiega chiaramente in un’altra intervista a El Mundo online dove racconta di essere tornato alla fede cattolica nella quale pure era stato educato per una sua libera decisione. Le ragioni per credere erano sempre state lì, ma per un lungo tratto della sua vita erano prevalsi i dubbi. Lo chiarisce rispondendo alla domanda del giornalista:

«Dammi una ragione per credere in Dio». «Altrimenti la vita non avrebbe senso. È qualcosa che devi vivere, che avrebbe dovuto esserti spiegata. Sono religioso perché ho deciso di esserlo. Vengo da una famiglia religiosa, ma per tutta la vita ho avuto molti dubbi e mi sono allontanato dalla religione. Ma a un certo punto della mia vita, ho deciso di rivolgermi di nuovo e di appoggiarmi a Dio per tutto ciò che faccio. Non esiste una, ma mille ragioni per credere in Dio. Senza Dio, nulla nella vita ha senso». Per questo, una volta che la luce della fede ha iniziato a penetrare ogni aspetto della realtà, è difficile per chi crede comprendere la visione dell’ateo. Per il sessantatreenne allenatore delle furie rosse la fede cristiana non è solo visione e comprensione intellettuale, però, è il rapporto con Qualcuno che attraversa ogni altra relazione, con il prossimo, la carriera, i successi e i fallimenti. [CONTINUA

Ottobre 2023. L. De La Fuente a Sevilla, prega davanti al Crocifisso prima della partita contro la Scozia





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