Giuseppe Rusconi (Rossoporpora) - In Italia non pare che l’appello pre-elettorale della Cei abbia prodotto effetti speciali. Il Turiferario (ex-)direttore Marco Tarquinio è stato eletto sì nella Circoscrizione Centro, grazie in particolare al voto romano (massiccio) di Sant’Egidio e della corrente che faceva capo al defunto David Sassoli.
E tuttavia ha dovuto faticare per superare la tosta Alessia Morani (ora inviperita) conquistando così con 42144 preferenze l’ultimo posto disponibile nella lista del Pd per Bruxelles dietro Zingaretti, Nardella, Ricci, Laureti. Sarà in ogni caso interessante seguirne con attenzione il voto quando in Aula si deciderà su temi etici, dei cosiddetti ‘diritti’ cari alla Schlein: si allineerà – pur con facilmente prevedibili e annunciati maldipancia - alla maggioranza socialista, voterà contro oppure segnalerà un suo dissenso tramite una tartufesca astensione?
Intanto di Tarquinio, sopravvissuto anche alla feroce guerra interna scatenatagli contro da certa nomenklatura piddina, non possiamo tacere una bellicosa dichiarazione – rilasciata ad Avvenire immediatamente dopo avere avuto la certezza dell’elezione – contro le possibili intenzioni dell’algida Gattoparda teutonica: “Il Pd sarà la forza-perno del gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo, dato molto importante visto che ci sarà da impegnarsi contro lo spostamento a destra dell’asse politico della Ue teorizzato e pianificato dalla signora Von der Leyen”. Teorizzato e pianificato dalla Gattoparda? Può darsi di sì, ma in ogni caso voluto prima di tutto dagli elettori che lo hanno deciso democraticamente. Democraticamente, anche se alle orecchie di Tarquinio (come peraltro ha ampiamente dimostrato durante i lunghi anni alla direzione di Avvenire ) l’avverbio suona male.
Al Nord-ovest Fabio Pizzul, una delle figure eminenti dell’Azione cattolica milanese e italiana, non è stato eletto, essendo risultato solo settimo nella lista Pd, pur raccogliendo 42563 preferenze e pur battendo volti noti come quelli di Emanuele Fiano (comunità ebraica) e dell’europarlamentare di lungo corso Patrizia Toia (anche lei cattodem). Insomma… tanto fumo e poco arrosto! I voti dei cattolici hanno continuato a premiare maggiormente il centrodestra, nonostante il gran movimento episcopale e delle sue emanazioni mediatiche (Avvenire in prima fila) e associazionistiche più ligie ai desiderata della Circonvallazione Aurelia.
Del resto segnaliamo che, secondo un sondaggio dell’istituto demoscopico Ifop per La Croix (campione di 2800 elettori, domenica 9 giugno 2024) il 42% dei cattolici praticanti francesi ha votato per la destra di Marine Le Pen (32%) o Marion Maréchal Le Pen (10%). Privilegiando palesemente tra i temi prioritari quelli dell’identità nazionale, della sicurezza, dei rapporti con l’islam. Insomma: pastori da una parte, buona fetta del gregge dall’altra.
CHI E’ STATO ELETTO TRA I FIRMATARI DEL MANIFESTO VALORIALE DI PROVITA&FAMIGLIA?
Quanto detto per la Francia vale anche in una certa misura per l’Italia. Come è dimostrato (e qui rispondiamo alla seconda domanda iniziale) dal successo ottenuto da diversi firmatari del ‘Manifesto valoriale’ di ProVita&Famiglia, incentrato su tutela e promozione dei ‘principi non negoziabili’ e contro un certo radicalismo ambientalista, l’iperdigitalizzazione e l’ipersessualizzazione dei minori (vedi QUI ).
Le priorità del ‘Manifesto’ non coincidevano certo con quelle espresse negli appelli della Cei, appiattiti sostanzialmente sull’agenda cattodem. Ma gli elettori hanno premiato di più ProVita&Famiglia che non la Circonvallazione Aurelia. Di fronte a Marco Tarquinio che ce l’ha fatta (pur se per il rotto della cuffia) e al bocciato Fabio Pizzul troviamo una ventina di firmatari di centrodestra del ‘Manifesto valoriale’ che sono stati eletti nelle liste di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia.
Certo alcuni lo sono stati principalmente per il loro impegno sui temi del ‘Manifesto’; altri in primo luogo sono stati votati per motivi diversi, tra cui si possono poi ritrovare – pur se non preminenti nella loro azione politica – anche gli argomenti proposti da ProVita& Famiglia. Tutti hanno però firmato il Manifesto e conseguentemente sono chiamati a onorare il loro assenso con un comportamento coerente e cristallino durante la legislatura europea. Questo si aspettano da loro i tanti elettori che li hanno premiati con una preferenza eticamente pesante. La possibilità che, dato anche il loro numero tutt’altro che irrilevante, i firmatari eletti possano incidere sulle politiche del Parlamento europeo in materia di ‘principi non negoziabili’ oggi indubbiamente esiste e non va sprecata.
Chi sono al momento i firmatari eletti o, in alcuni casi (per chi dipende dalle opzioni esercitate da altri compagni di lista e non ancora note), i possibili eletti?
Italia Nord Occidentale
- Fratelli d’Italia: Carlo Fidanza/50802 preferenze, Mario Mantovani /39045, Pietro Fiocchi/19172, Mariateresa Vivaldini/18796, Paolo Inselvini/16846.
- Forza Italia-Noi Moderati: Massimiliano Salini/36660
- Lega: Roberto Vannacci/186886, Isabella Tovaglieri/39985
Italia Nord Orientale
- Fratelli d’Italia: Elena Donazzan/63309 preferenze, Stefano Cavedagna/ 55351, Sergio Antonio Berlato/46098, Daniele Polato/ 31535. Forse Piergiacomo Sibiano/19375
- Lega: Roberto Vannacci/142704. Forse Paolo Borchia/23560, se Vannacci opta per l’elezione in un’altra circoscrizione.
Italia Centrale
- Fratelli d’Italia: Nicola Procaccini/120891 preferenze, Marco Squarta/ 54292, Antonella Sberna/ 48079, Francesco Torselli/ 42897
- Lega: Roberto Vannacci/115083, Forse Susanna Ceccardi/33605 se Vannacci opta per l’elezione in un’altra circoscrizione.
Italia Meridionale
- Fratelli d’Italia: Denis Domenico Nesci/72675 preferenze, Michele Picaro/55080
- Lega: Roberto Vannacci/73000
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