Info

01 giugno 2024

Libri. Nuovo Vangelo dalla Terra dei fuochi di don Maurizio Patriciello


Torna in libreria il libro-denuncia di don Maurizio Patriciello il parroco di Caivano. Un prete che lavora nel silenzio, lontano dalle telecamere e dai salotti televisivi, lontano dalla facile tentazione della politica che ha affascinato e tutt'ora affascina tanti "preti di strada". 

«Sono passati dieci anni da quando don Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano che ha chiesto a Giorgia Meloni di andare a vedere coi suoi occhi i problemi del Parco Verde, il suo degrado, la sua disperazione, la miseria economica e culturale in cui si è sviluppata l’agghiacciante storia delle due bambine violentate per mesi da un branco di minorenni tra i quali figli di camorristi, denunciò l’orrore in un libro tremendo e insieme pieno d’amore, "Vangelo dalla Terra dei fuochi".

Dieci anni. Durante i quali don Maurizio si è speso quotidianamente, rischiando la pelle, per tentare di recuperare, troppo spesso in drammatica solitudine, quei ragazzi».

A dieci anni dalla prima uscita, il "Nuovo Vangelo dalla Terra dei fuochi" in edizione rivista e aggiornata.

Il Fatto Quotidiano - Ma come ha scritto il giornalista Leo Turrini, “don Patriciello è lontanissimo dalle tentazioni della facile pubblicità. La sua testimonianza non è una ricerca di un eroismo gratuito: anzi, semmai nelle cronache di un impegno che ha avuto nell’indifferenza il peggior nemico si può cogliere una disperata voglia di “normalità”. Perché dovrebbe essere, appunto, “normale” respingere il terrificante intruglio di rifiuti e ingiustizia, di veleni e ipocrisie, di criminalità e finzioni. In un’Italia più attenta al bene comune, la lotta di un sacerdote forte solo del Vangelo dovrebbe rappresentare un momento di condivisione e di aggregazione”.

“Nuovo Vangelo dalla terra dei fuochi” di don Maurizio Patriciello, in libreria da mercoledì 29 maggio per i tipi di Aliberti, con prefazione di Gian Antonio Stella. Una raccolta articolata degli scritti del parroco che non si piega alla Camorra, comprendente anche gli interventi più recenti. Il nome di don Maurizio è tornato nelle ultime settimane sui giornali “grazie” alla definizione sprezzante che il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca gli ha indirizzato: non prete-simbolo della lotta alla camorra, ma “Pippo Baudo”, fenomeno mediatico buono per una comparsata televisiva.


Nessun commento:

Posta un commento

Il tuo commento