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08 maggio 2024

Papa Francesco alle guardie svizzere: "Non trascorrere il tempo libero al telefonino"


Vaticano - Nel discorso ai membri del corpo Svizzera Pontificia e ai loro familiari in occasione del giuramento delle nuove reclute, il Santo Padre Francesco ha riservato parole di gratitudine e qualche consiglio pratico

Cari membri e familiari della Guardia Svizzera,

illustri Autorità,

cari fratelli e sorelle, cari bambini, buongiorno e benvenuti tutti!

Saluto il Comandante, gli Ufficiali e tutti i membri della Guardia Svizzera Pontificia, insieme ai familiari venuti per la festa. Saluto con riconoscenza le Autorità civili e militari.

Questo giorno giunge per me sempre atteso e gradito, perché mi offre l’occasione di esprimere pubblicamente il mio “grazie” per la presenza e il servizio della Guardia Svizzera. Prima di tutto per la presenza: una presenza che si distingue per la qualità, per lo stile gentile, attento, anzi scrupoloso. E naturalmente poi per il servizio quotidiano, sempre generoso e solerte.

La mia gratitudine coinvolge con affetto anche le famiglie di questi giovani, perché, se sono qui, e se sono ben educati, lo si deve anzitutto all’ambiente in cui sono cresciuti.

Vivo apprezzamento esprimo al Comandante, Signor Christoph Graf, e ai suoi collaboratori, tra i quali ringrazio in particolare il Cappellano, un bravo benedettino!

Care Guardie, sono contento perché i vostri Superiori mi hanno riferito diversi aspetti positivi, che mi piace condividere in questo momento.

Tra voi c’è un ottimo spirito di Corpo, un’atmosfera positiva e di rispetto in caserma, un comportamento cortese verso i Superiori e gli ospiti, nonostante periodi a volte anche lunghi di servizio intenso e faticoso, dovuti al fatto che siete numericamente un po’ al di sotto dell’effettivo. Dimostrate un alto livello di motivazione e di volontà di servire, e anche – questo mi rallegra molto – buoni rapporti tra di voi: fate escursioni insieme, trascorrete insieme i giorni di vacanza, uscite spesso in compagnia. E questo è molto bello!

In effetti, la relazione è l’esperienza-chiave per noi cristiani: Gesù ci ha rivelato e testimoniato che Dio è amore, è in Sé stesso relazione, e in questo mistero troviamo la meta e il compimento della nostra esistenza. Le buone relazioni sono la strada maestra per la nostra crescita e maturazione umana e cristiana. Gran parte di ciò che caratterizza la nostra personalità lo abbiamo appreso attraverso le relazioni con i genitori, i fratelli e le sorelle, i compagni di scuola, gli insegnanti, gli amici, i colleghi di lavoro, e così via.

Ecco perché la vita nella famiglia allargata della Guardia Svizzera, per almeno due anni di servizio, è un tempo così importante e formativo per voi. Non si tratta solo di un periodo di lavoro, ma di un tempo di vita e di relazione, di comunione intensa in una compagnia diversificata. Questa diversità e intensità di comunità e relazioni tra di voi nel vostro ambiente quotidiano della caserma costituisce per voi un aspetto essenziale e qualificante.

In questa prospettiva, la nuova caserma, attualmente in fase di progettazione, dovrebbe dare un importante contributo al ricongiungimento delle Guardie e delle loro famiglie, che attualmente sono costrette a vivere un po’ disperse per mancanza di spazio, e così anche al sostegno e al rafforzamento di questo legame e del senso di famiglia all’interno del Corpo.

Sempre a proposito della dimensione relazionale, vi esorto a coltivare attivamente la vita comunitaria. Oggi è diffusa tra i giovani l’abitudine di trascorrere il tempo libero da soli con il computer o il telefonino. Pertanto dico anche a voi, giovani Guardie: andate controcorrente! Per favore, andate controcorrente! È meglio utilizzare il tempo libero per attività comuni, per conoscere Roma, per momenti di fraternità in cui raccontarsi e condividere, per lo sport... Queste esperienze costruiscono dentro e vi accompagneranno per tutta la vita. [CONTINUA

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