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15 aprile 2024

Il Conclave e il mistero cristiano


La barca e il mare - Massimo Gramellini e Massimo Franco rimproverano a Papa Francesco di togliere il mistero alla fede cristiana Ma il mistero che nutre la fede non è quello del conclave. 

In attesa che il conclave diventi tutto pubblico Papa Francesco, nel libro-intervista, scritto dal giornalista Javier Martinez-Brocal, ha rivelato alcuni particolari del conclave del 2013, durante il quale egli fece riversare i suoi voti su Ratzinger per evitare la nomina del “candidato della curia” (Forse Scola? Ma anche Ratzinger era della curia, ma lasciamo perdere).

“Papa Francesco soffoca mistero e sacralità”

Di fronte alle rivelazioni di Papa Francesco si sono lette, nei giornali di oggi, alcune singolari prese di posizione. Ne troviamo due sul solo Corriere della Sera di un paio di giorni fa. Massimo Gramellini, nel suo “il caffè” trova normale che il papa voglia parlare di sé: “siamo tutti un po’ Ferragnez”, concede benignamente Gramellini. 

Solo che la concessione benigna è per preparare la critica che segue subito dopo. “Rimane il dubbio se una fede, che si nutre di mistero, possa mantenere intatta la sua presa su un mondo come questo, dove il mistero e persino sua sorella minore, la riservatezza, sembrano diventati anacronistici per tutti”. 

Poche pagine più avanti, dice la sua anche Massimo Franco. “L’impressione è che le parole di Francesco tolgano qualcosa all’alone di sacralità intorno alle votazioni nella Cappella Sistina”. 

Singolari le coincidenze di linguaggio delle due illustri firme del giornalismo italiano. A Gramellini viene il dubbio, a Massimo Franco l’impressione. Tutti e due lamentano che le esternazioni di Francesco tolgano qualcosa al mistero (Gramellini) o all’alone di sacralità (Franco) dei conclavi che eleggono i papi. 

Il mistero cristiano è quello del Vangelo, non quello del conclave

Ora, è vero che la fede si nutre di mistero ma il mistero di cui si nutre la fede non è quello che riguarda le votazioni dei conclavi. A Gesù morto e risorto do la mia fede. Alle manovre e agli intrallazzi (e di intrallazzi nei conclavi del passato ce ne sono stati tanti) non sono obbligato a investire la mia fede. Anzi, è meglio non metterla a rischio investendola in un mistero siffatto. E l’aura di sacralità di cui parla Massimo Franco è provvidenziale per ogni espressione di fede. Ma è quella, vivissima, della liturgia, non quella delle porte chiuse della Sistina. [CONTINUA]

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