Info

26 aprile 2024

Abusi sessuali, pressing del governo spagnolo sui vescovi


Franca Giansoldati (Il Messaggero) - Mentre in Italia è ancora impossibile conoscere con precisione il numero delle vittime degli abusi sessuali da parte di sacerdoti e religiosi nell'arco di settant'anni, in altri paesi Europei non solo sono state promosse importanti inchieste governative o parlamentari ma in alcuni casi si parla pubblicamente di come risarcire le persone. E' il caso della Spagna, per esempio, il cui governo sta studiando un pacchetto di misure per i risarcimenti di casi andati penalmente in prescrizione. L'approvazione è avvenuta oggi da parte del Consiglio dei Ministro di Madrid. Il governo pare intenzionato a procedere con o senza il benestare dei vescovi. Il ministro della giustizia socialista Felix Bolanos spera di essere in grado di convincere la Chiesa spagnola a contribuire al fondo di compensazione statale anche se l'ipotesi non è affatto piaciuta ai vescovi che si sono riservati di decidere prossimamente. Naturalmente la questione è delicatissima e in questi anni di dibattiti serrati non sono mancate aspre critiche verso la Chiesa cattolica per essere stata inadeguata nelle risposte alla piaga degli abusi, spesso negando le vittime o banalizzando il problema sistemico. Ora si apre la grande questione della giustizia riparativa.

Il ministro Bolanos presume che ci siano fino a 440.000 vittime che potrebbero avere diritto ad essere risarcite per la cifra monstre di 70 milioni di euro.

La cifra si basa sulla relazione di una commissione parlamentare pubblicata ad ottobre. La Chiesa cattolica, in parallelo (e in ritardo) ha condotto un proprio studio interno registrando “solo” 2.056 minori abusati sessualmente da preti o religiosi negli ultimi 40 anni.

Nel frattempo, il governo socialista del primo ministro Pedro Sanchez sta anche pianificando un atto politico per fare in modo che le vittime di violenza possano finalmente ricevere le scuse pubbliche dopo decenni di silenzio e insabbiamenti. [CONTINUA]

Nessun commento:

Posta un commento

Il tuo commento