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20 marzo 2024

Vaticano, canonisti in rivolta: «Nel tribunale del Papa non c'è giusto processo». E si allunga lo spettro della Corte Europea



Franca Giansoldati (Il Messaggero) - «Deriva giustizialista», «zone d'ombra», «bizzarre asserzioni frutto di incompetenza canonica» da parte dei magistrati del Papa che si ripercuotono poi drammaticamente sul modo di amministrare la giustizia nel piccolo Stato pontificio. Tutto questo mette in discussione «i principi del giusto processo» legati «direttamente al diritto divino naturale», complicando di conseguenza gli obblighi vaticani nella comunità internazionale con «rischi concreti per lo Stato pontificio stesso». Un terremoto di questa portata - mai visto in nessun pontificato moderno – viene denunciato dal mondo accademico, dai giuristi, dagli storici della Chiesa, dai canonisti. «Il monarca non è certamente legibus solutus sia in ragione della centralità dello ius canonicum nella economia giuridica italiana, sia per la natura e i fini del Vaticano in relazione alla Santa Sede». Il primo canonista a rompere gli argini è stato il professor Paolo Cavana della Lumsa. Ora lo seguono a ruota i canonisti dell'Alma Mater Studiorum di Bologna.

Si intitola “Il processo del secolo e le violazioni di diritto” il monumentale studio firmato dalla autorevole canonista, Geraldina Boni, professoressa ordinaria di Diritto ecclesiastico a Bologna e dal 2011 consulente del pontificio Consiglio per i testi legislativi, assieme a altri due professori di diritto ecclesiastico e canonico Manuel Ganarin e Alberto Tomer. Il testo integrale è stato pubblicato su “Stato, Chiese e pluralismo confessionale”, la rivista scientifica di riferimento a livello internazionale per tutti i canonisti, i giuristi, i professori delle maggiori università. Una sorta di 'bibbia' per chi si occupa di diritto canonico. [CONTINUA]

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