Francesco Bellino (Avvenire) - Filosofia. Byung-chul Han e l'elogio dell’inazione, pausa che ci rende contemplativi.
Nella sua ultima raccolta di saggi, tempestivamente tradotta in Italia, Vita contemplativa o dell’inazione (nottetempo, Milano, pagine 145, euro 15,00), il filosofo coreano, docente alla Universität der Künste di Berlino, Byung-chul Han ci offre non solo una chiara e lucida analisi della nostra attuale condizione umana, ma anche alcune proposte terapeutiche per curare i nostri malanni.
Si apre questa raccolta con una frase di Paul Celan: somigliamo sempre più a quelle persone attive che «rotolano, come rotola la pietra, con la stupidità del meccanismo». Percepiamo la vita sempre più in termini di lavoro e prestazione, per cui l’inazione è considerata una carenza. Anche il tempo libero è assoggettato alla produzione, è un derivato del lavoro.
[CONTINUA]
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