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22 gennaio 2024

Francesco ai superstiti del Vajont: cura del creato è questione antropologica


Papa Francesco ha ricevuto in udienza una rappresentanza della popolazione colpita 60 anni fa dalla tragedia del Vajont. La sera del 9 ottobre 1963 una frana si è abbattuta sulla diga del Vajont (in provincia di Pordenone, in Friuli Venezia Giulia) provocando una inondazione che causò la morte di 1.917 persone, tra cui 487 bambini e adolescenti. 

«Intorno alle 22.40 della sera del 9 ottobre 1963, una frana di oltre 270 milioni di metri cubi di roccia si è abbattuta sul bacino artificiale del Vajont a una velocità di 110 chilometri orari. Nel bacino artificiale erano presenti circa 115 milioni di metri cubi d'acqua. L'impatto ha causato un'onda che ha superato i 250 metri di altezza che si è abbattuta sui comuni limitrofi...» (Wired)

Vaticano - Testo integrale pronunciato da Papa Francesco. 

“Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Vi accolgo con gioia e saluto tutti voi che, accompagnati dal vostro Vescovo e dal Presidente della Provincia di Belluno, siete venuti qui pellegrini. Un cordiale benvenuto ai sacerdoti e al Presidente dell’Associazione “Vajont – il futuro della memoria”. Voi portate a Roma, presso la tomba dell’Apostolo Pietro, un pesantissimo carico di memoria e di sofferenza. Vorrei anzitutto esprimervi la mia vicinanza e ringraziarvi per quello che fate e per quello che siete: già solo con la vostra presenza rappresentate un’ondata di speranza. Se sessant’anni fa, esattamente il 9 ottobre del 1963, una catastrofica ondata spazzò via interi paesi e frazioni, provocando 1910 vittime, voi siete un’onda di vita. Infatti a quell’ondata di annientamento e distruzione avete risposto con il coraggio della memoria e della ricostruzione. Penso a tutte le gocce silenziose che hanno formato questa grande ondata di bene: ai soccorritori, ai ricostruttori, ai tanti che non si sono lasciati imprigionare dal dolore ma hanno saputo ricominciare. [CONTINUA]

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