Massimo Scapin (La nuova BQ) - Tra i più celebri segretari di Stato nella storia della Chiesa (sotto Pio VII), fu un ecclesiastico di intensa vita interiore. Aveva una grande cultura musicale. Tra le sue frasi più famose, un "avvertimento" dato a Napoleone. Si racconta che una volta a Napoleone Bonaparte († 1821), che minacciava di distruggere il papato e la Chiesa, un uomo rispose: «Maestà, fareste una fatica inutile. Sareste vinto. Non siamo riusciti noi, noi preti, noi cristiani, con le nostre debolezze, con le nostre infedeltà, a distruggere la Chiesa! E vorreste riuscirci voi?».
Quell’«uomo di genio», come fu definito da uno studioso anglicano (J. N. D. Kelly, The Oxford Dictionary of Popes, Oxford 1986, p. 303), era il cardinale Ercole Consalvi, segretario di Stato di Pio VII dal 1800 al 1806 e dal 1814 al 1823, morto duecento anni fa, il 24 gennaio 1824 e rimasto il più celebre, forse, dei segretari di Stato di Sua Santità, primi collaboratori del Papa nel governo della Chiesa universale. Oltre all’episodio in principio, Consalvi è ricordato, tra l’altro, per il concordato che concluse nel 1801 a Parigi con il primo console Napoleone Bonaparte e per le grandi restituzioni territoriali allo Stato Pontificio che ottenne nel 1815 al Congresso di Vienna. [CONTINUA]
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